Operazione “Nel nome del padre”. Tutti condannati.

Operazione “Nel nome del padre”. Tutti condannati.

Con sentenza emessa in data 18.01.2019, il Giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Foggia ha condannato DELLA MALVA Danilo Pietro, DELLA MALVA Giuseppe, QUITADAMO Antonio, HDIOUECH Hechmi, RENZULLO Aronne, Dl GIOIA Marisa, CIUFFREDA Leonardo e RENZULLO Luigi, imputati (a vario titolo) di detenzione e porto di armi clandestine, tentata evasione aggravata dalla Casa Circondariale di Foggia, tentativo di procurata evasione aggravata e favoreggiamento personale.
Le pronuncia costituisce l’esito processuale (in primo grado) delle attività di indagine iniziate dal Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Foggia, coordinate da questa Procura della Repubblica e scaturite dalla rilevata introduzione di apparecchi di telefonia mobile all ‘interno della Casa Circondariale di Foggia, dispositivi in uso ai detenuti QUITADAMO Antonio, RENZULLO Aronne, DELLA MALVA Giuseppe e HDIOUECH.
Le investigazioni svolte consentivano di accertare, in primo luogo, la sussistenza di un programma criminoso teso a determinare l’evasione dal Carcere di Foggia di QUITADAMO Antonio e HDIOUECH Hechmi, attraverso l’introduzione dei C.d. “capelli d’angelo” (ovvero di fili diamantati idonei al taglio delle sbarre), strutturato anche con la predisposizione di un accurato piano, in ordine alle fasi successive dalla uscita dalla cella.
Il programma criminoso, peraltro, si avvaleva altresì della collaborazione esterna di soggetti non detenuti (gli imputati DELLA MALVA Danilo Pietro, RENZULLO Aronne, Dl GIOIA Marisa, CIUFFREDA Leonardo e RENZULLO Luigi).
Le attività di indagine, inoltre, consentivano di rinvenire (e sequestrare) in Vieste, poco prima del loro spostamento, armi detenute illecitamente dagli imputati QUITADAMO Antonio, DELLA MALVA Danilo Pietro e DELLA MALVA Giuseppe.
Le investigazioni svolte e, in particolare, le attività di intercettazione disposte dalla A.G. consentivano di ricostruire le fasi della latitanza dell’imputato QUITADAMO Antonio e la responsabilità di DELLA MALVA Giuseppe, per il reato di favoreggiamento personale.
Le attività di indagine hanno portato alla richiesta ed emissione di misure cautelari detentive a carico di tutti gli imputati, poi confermate dal Tribunale del Riesame di Bari e rimaste in esecuzione fino alla sentenza.
Il GUP di Foggia, all’esito del giudizio abbreviato, ha riconosciuto la fondatezza dell’impianto di accusa, condannando gli imputati per tutti i reati loro ascritti, tranne una ipotesi ascritta ad un solo imputato.

Redazione