Corda tesa tra Canonico e la “piazza” foggiana. Le prossime ore decisive per il futuro societario.

Lo hanno capito tutti, l’avventura di Nicola Canonico al timone della societa’ rossonera sta per chiudere definitivamente il sipario. Dopo le dimissioni di Mario Somma, le ennesime di una lunga serie in due stagioni di gestione, all’indomani della debacle interna di sabato scorso contro il Monterosi Tuscia e le dichiarazioni di Nicola Canonico in una conferenza stampa improvvisata dove annunciava il suo disimpegno ad investire nel Foggia e ad un’ autogestione fino al termine della stagione, si e’ capito che l’epilogo di questa storia ormai e’ dietro l’angolo.
Mancano ancora quattro partite al termine del campionato regolare prima dei play off e la squadra e’ scivolata dal terzo al sesto posto ma quello che lascia perplessi e’ l’involuzione che si e’ registrata subito dopo la rinuncia a proseguire il rapporto iniziata ad ottobre tra Fabio Gallo e il Foggia.
Confusione tattica, calo atletico e uno spogliatoio diventato una polveriera e’ lo scenario che emerge in queto momento, anche per colpa delle proverbiali ingerenze, alle quali siamo abituati, da parte del signor Canonico e da un mese anche del signor Sapio che, senza l’esperienza necessaria, si e’ trovato catapultato dal settore giovanile al cospetto della prima squadra e di calciatori professionisti che andrebbero gestiti con la competenza, con la serieta’ e l’autorevolezza che un giovane di 31 anni non puo’ certamente aver maturato nel giro di poche settimane.
I cori e i fischi dello Zaccheria sabato scorso arrivati dalle tribune hanno dato fastidio al maggior azionista.
Dopo le ultime novità e le voci critiche dei tifosi, quale futuro si apre all’orizzonte per il Calcio Foggia 1920?
Una cosa è certa: e’ arrivato il momento da parte della classe imprenditoriale di Foggia e della Capitanata, anche alla luce del disimpegno ufficiale confermato in conferenza stampa da Canonico, di dimostrare se veramente ci sono le persone e le condizioni per iniziare a costruire, con gente seria e professionale del posto, un progetto importante che possa riportare nel giro di 2-3 anni i colori rossoneri nella categoria piu’ adeguata alla storia calcistica della nostra Citta’.
Il tutto pero’ potra’ accadere solo in funzione che la proprieta’ lasci a chi vuole subentrare la possibilita’ di leggere, controllare, valutare e verificare i libri contabili della societa’ sena se e senza ma ed anche senza dover versare alcun euro per poterlo fare.
Ci sara’, secondo lo stesso Canonico, l’autogestione tecnica interna del Foggia con il tecnico Lorenzo Giunta e dello staff che era insieme a Gallo e anche con l’autogestione economica senza ulteriori spese e investimenti se non i pagamenti di stipendi e spese ordinarie. Ma la cosa sconcertante e’ stata quella di ascoltare l’accusa nemmeno tanto velata rivolta ai calciatori, perche’ sentir dire da parte del Presidente di una squadra di calcio professionistica che con la gestione tecnica interna dovranno essere gli stessi calciatori a dimostrare sul campo cosa sono capaci di fare, scaricando come sempre, le responsabilita’ su altri sena mai una autocritica e una ammissione delle proprie colpe, mentre in un momento cosi’ delicato della stagione per tutti i fatti accaduti ci vorrebbe un bel bagno di umilta’ da parte dell’imprenditore di Bari per portare tranquillita’ e distensiome nello spogliatoio del Foggia per tentare con tutte le forze rimaste di conquistare un briciolo di credibilita’ ed empatia che, obiettivamente, in tutto il periodo della sua gestione non abbiamo percepito. Questo al momento e’ lo scenario a tinte fosche che avvolge il Calcio Foggia 1920. Ma fino a quando la gente e i tifosi di Foggia saranno disposti e in grado di sopportare questa situazione?
Bruno Arcano