Il gruppo industriale si tira indietro e lo dice alla stampa. Ecco il perchè…

Il gruppo industriale si tira indietro e lo dice alla stampa. Ecco il perchè…

Pensavamo che la vittoria contro la Turris di domenica scorsa e l’ultima partita del 2022 che si giochera’ venerdi’ contro il Latina fossero le notizie che avrebbero tenuto banco in questi ultimi giorni dell’anno prima della sosta per le festività come anche  l’apertura del mercato di riparazione, ma ci eravamo illusi e  ancora una volta dobbiamo evidenziare nostro malgrado che la scena se la prende di diritto l’azionista di maggioranza che guida il Calcio Foggia 1920. Infatti pur essendo ormai da un anno e mezzo abituati alle sue uscite molto estemporanee, questa volta ci sembra che ogni limite sia stato di gran lunga superato.
Lunedi’ 19 dicembre i due professionisti, l’avvocato De Filippo e il dottor Perretta, portavoce del Gruppo Industriale Europeo che vuole rilevare l’intero pacchetto azionario del Foggia, ha emesso e trasferito a tutti i media un comunicato dove viene evidenziato  il disimpegno, del loro cliente, nella trattativa per l’acquisizione delle quote societarie del club rossonero. Dopo l’incontro avuto il 6 dicembre da dove sembrava che sia i due soci di minoranza la Pintus e Pelusi nonche’ il maggior azionista Canonico avessero dato l’ok alla visione dei documenti contabili per poter effettuare la “full due diligence” e valutare tutti gli aspetti economici relativi ai costi e ricavi della societa’ del Foggia, un incontro che aveva fatto seguito alla richiesta della manifestazione d’interesse fatta pervenire ai soci con una Pec ufficiale, ecco l’amara sorpresa. Il Gruppo Industriale Europeo esce di scena, ma quello che lascia basiti e perplessi e’ la motivazione che viene addotta dai due professionisti nel comunicato che non riguarda la situazione debitoria o delle operazioni amministrative come si poteva pensare ma bensi’ per l’insolita richiesta fatta dai vertici societari di via Gramsci circa un importo di 500.000 euro da versare solo per poter avere di fatto, secondo quando rilevato nel comunicato, contezza e lettura dei documenti. Eravamo abituati ormai dal primo momento in cui Canonico ha preso possesso del 51%, quindi la maggioranza delle quote del Calcio Foggia 1920, alle sue stranezze per usare un eufemismo ma quello che e’ stato comunicato e fatto pervenire agli organi d’informazione  circa il disimpegno del  Gruppo Industriale Europeo, e’ paradossale. Come se, per fare un esempio,  una qualsiasi persona volesse comprare qualcosa di materiale o immateriale e chi la vende chiedesse al compratore di versare un congruo acconto prima di fargli  rendere conto di cosa sta per vendergli e di cosa sta per comprare. A questo punto che cosa puo’ passare nella testa  dei tifosi e di tutti coloro che amano il Foggia ma anche di tutti gli addetti ai lavori e hanno un po’ di buon senso e intelligenza?  Immaginiamo solo due possibili cose.
Canonico non vuole vendere e non sarebbe una novita’, visto che  questo lo ha affermato in piu’ di un’occasione, oppure i documenti contabili richiesti dal Gruppo Industriale Europeo tramite i due professionisti De Filippo e Perretta, sono tutti scritti e contabilizzati su “fogli di carta rivestiti di oro” e quindi hanno un valore talmente  inestimabile che richiedono un importo da versare a fondo perduto.
Fino a prova contraria, Il Foggia non e’ semplicemente un’azienda di proprietà di un azionista di maggioranza o di un consiglio d’amministrazione, il Calcio Foggia 1920 e’ di tutta una Citta’, il Foggia è del popolo rossonero. Non dimentichiamocelo.

Bruno Arcano

Redazione