Uccide perchè costretto a rubare. Il racconto dell’assassino di Nicola Di Rienzo ucciso ieri sera a Foggia

Uccide perchè costretto a rubare. Il racconto dell’assassino di Nicola Di Rienzo ucciso ieri sera a Foggia

E’ il sesto omicidio a Foggia, il quattordicesimo dall’inizio dell’anno in tutta la provincia, ma non è il primo agguato consumato tra giovani soprattutto per vicende personali e che hanno determinato epiloghi violenti. Ieri sera nel piccolo parco a ridosso di via Saragat, non molto distante dallo stadio, in un orario di grande traffico anche per la presenza in zona della fiera di Santa Caterina, Nicola Di Rienzo è stato rincorso dal suo assassino per essere raggiunto da diversi colpi di pistola esplosi con l’intento di punire la vittima, in modo da non lasciargli scampo. Immediato l’intervento del 118 ma, purtroppo, per il 21enne foggiano non c’era più nulla da fare. In pochi attimi la piazza è stata invasa da famigliari e amici del giovane mentre l’autore dell’omicidio era fuggito via, consapevole, probabilmente, di essere stato riconosciuto. Motivo per cui poco dopo un 17enne si è recato in questura per consegnarsi alle forze dell’ordine raccontando la sua versione dei fatti evidenziando di essere stato minacciato ripetutamente dalla vittima che avrebbe pressato il minore affinchè rubasse per lui, altrimenti avrebbe dovuto dargli 500 euro al mese, fatto conosciuto anche dai genitori dell’assassino. Nicola Di Rienzo era già noto alle forze dell’ordine per questioni di furto. Sarebbero stati cinque i colpi esplosi all’indirizzo della vittima e che non gli hanno lasciato scampo. Ancora una volta emergono due elementi che devono farci riflettere: la facilità con cui anche i più giovani si procurano un’arma e la necessità di farsi giustizia da soli.

Redazione