Foggia, ora ci vuole la svolta. Altrimenti saranno guai grossi…

“Another match another proof poor”.
“Un’altra partita un’altra prova scadente”.
Questa frase da l’idea chiara del Foggia di Canonico, Belviso e Boscaglia all’indomani del pesante e umiliante 0-4 casalingo rimediato contro il Pescara. Il Presidente (!!) dopo la chiusura del mercato si e’ presentato alla stampa e ai tifosi promettendo di portare la squadra nelle prime tre posizioni, ma ormai si e’ capito fin troppo bene che da quando e’ arrivato alla guida del Calcio Foggia 1920, ci ritroviamo in casa un “attore” a livello di De Niro in un famoso film, quando nei panni di Al Capone rivolse la famosa frase al funzionario dell’F.B.I che lo aveva arrestato e cioe’ “sei tutto chiacchiere e distintivo”, solo che l’attore americano, dopo quanto successo lo scorso anno e dopo queste cinque partite, in confronto a lui sembra un dilettante.
Ecco oggi 25 settembre 2022 ci sembra di rivivere quella stessa scena del film solo che il protagonista e’ Nicola Canonico e non Robert De Niro.
Bisogna essere molto cauti e mordersi la lingua dopo la gara di ieri per evitare di cadere in commenti poco consoni all’etica e alla decenza, d’accordo, ma si deve essere anche molto critici altrimenti non saremmo coerenti con quello che abbiamo visto sul campo.
Per favore non scherziamo, ma che squadra e’ questa? Chi e come e’ stata costruito? E’ stao il DS Belviso con la supervisione di Boscaglia oppure Canonico da solo per dimostrare che poteva fare a meno e meglio di personaggi come Zeman e Pavone?.
Un gruppo di calciatori, questo, senza un anima, senza un gioco, senza condizione fisica (ma degli infortuni ne vogliamo parlare) e soprattutto senza nulla che la possa far somigliare nemmeno lontanamente ad una squadra di calcio. Ognuno gioca per se, non c’e’ una identita’ di gioco ne’densita’, non ci sono marcature preventive, infatti in fase di non possesso il centrocampo non copre e lascia la difesa in una situazione imbarazzante, senza uno schema di gioco capace di fare tre passaggi di fila e soprattutto senza tirare quasi mai in porta.
Ci vuole un cambiamento radicale immediato perche’ la distanza dalle posizioni di testa comincia ad essere assiderale e molto difficile da recuperare.
Il tecnico Boscaglia ha dimostrato fino ad ora di avere le idee poco chiare e confuse (anche se lui afferma il contrario), quindi per provare a dare una scossa a questa squadra sia psicologica che atletica e tecnica bisognera’ cambiare la scena e credeteci, gli “attribbuti” saranno un elemento imprescindibile da tenere in seria considerazione.
Cosmi oppure Baldini o anche Marco Marchionni sono alcuni dei nomi che sono in attesa e pronti a correre al capezzale di questo Foggia, perche’ una cosa e’ certa, la pazienza dei tifosi rossoneri ( esemplari fino ad ora ) crediamo si stia esaurendo e se Canonico vuole evitare di essere messo nel mirino e accompagnato alla porta come accadde a Bisceglie sarebbe il caso che trovasse il modo di risolvere velocemente questa situazione creatasi , a cui lui stesso ha contribuito in maniera determinante con proclami e dichiarazioni troppo affrettate in estate, facendo passare un messaggio forviante a cui piu’ di 4000 persone hanno creduto senza se e senza ma.
Si renda conto, il Presidente, che il Foggia oggi e’ nei Play Out e non nei Play Off come da lui promesso.
La squadra non corre, non arriva mai prima sulla palla ma nemmeno sulla seconda, non verticalizza, non segna ( 11 gol subiti e solo 2 fatti ), insomma non gioca. La nostra valutazione non e’ una sentenza fatta da “ gufi ” ma semplicemente una costatazione di quello che si e’ visto sul terreno di gioco in questa parte iniziale di campionato. Vediamo cosa succede a breve, il Taranto e’ dietro l’angolo e sabato prossimo nel derby non saranno ammessi errori e giustificazioni di soprta, o si vince o si cambia.
Bruno Arcano